Il 9 gennaio 1990 quadro della Madonna della Milicia arriva a Palermo, nello studio dei restauratori Antonino Pedone, Riccardo Mazzarino e Aldo Passafiume. Questi si interesseranno della parte pittorica; Rosario Carcione e Giuseppe Perrone cureranno la parte lignea. Tolta la rizza d'argento, che era stata sovrapposta intorno al 1850, si procede ad una ricerca attraverso i raggi ultravioletti con lampada di Wood: vera e propria radiografia al dipinto. Si passa quindi all'esame-ricerca dell'autenticità della pittura con Raggi X. Da questi scrupolosi esami emerge qualcosa di nuovo che era stato coperto lungo i secoli, finanche un altro personaggio tra la Madonna e S. Francesco. Forse il committente.
Il restauto si è articolato nelle seguenti fasi:
L'opera così ricondotta alla sua originaria compostezza, ci lascia trasparire un artista di cultura toscana attento alle tematiche giottesche.
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